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NOVEMBRE
Il mese in cui si celebra la lotta alla violenza contro la donna.
Il tema donna però si propone in tutta la sua naturalezza ogni mese.
La si celebra, la si attacca, la si compatisce, la si piange.
Non so se riuscirò a dire qualcosa fuori dalla retorica.
Ci provo.
Vedo, come tutte noi, tante donne raggiungere un obiettivo, il successo o semplicemente scegliere di contribuire affinché qualcun’altra li raggiunga, sostenendola aiutandola perché non tutte siamo portate per raggiungere l’apice in qualcosa o semplicemente scegliamo di fare qualcos’altro,
non per questo il nostro valore e’ da considerarsi inferiore.
I nostri traguardi molto spesso sono disturbati dal rumore dei nostri stessi commenti, dei nostri giudizi perfino…
Perché ci rimane così difficile essere solidali tra di noi?
Noi ci rispecchiamo, combattiamo, urliamo, in quelle e per quelle di noi che perdono, perfino la vita….
Le perdite sottraggono.
A tutte.
I risultati aggiungono.
A tutte.
Questi ultimi, a volte, li viviamo come una perdita individuale, perché….?
I successi sacrificano comunque molto, e se noi, siamo riuscite a trovare un equilibrio, un compromesso, con noi stesse e con chi condividiamo strettamente il quotidiano, perché si deve fare i conti con il fuoco amico delle critiche e dei
giudizi gratuiti che ci colpisce inesorabilmente….?
La sorellanza.
Viene scritta, cantata, recitata, ma chi la pratica?
I valori, la tenacia e il sostegno privo di ogni forma di risentimento sono gli strumenti che ci hanno permesso e ci permetteranno di raggiungere traguardi,
no di certo, le agevolazioni che troppo spesso si invocano….
quelle tolgono un po’ di sale ad ogni risultato.
Il rispetto, di noi stesse prima di tutto, è lo stesso che dobbiamo rivolgere alle altre,
deve essere l’elemento di ogni obiettivo raggiunto, soprattutto per limitare gli attacchi che ci vengono dalla parte che non siamo noi, dal degrado sociale che stiamo vivendo…
Noi siamo diventate così?
Stiamo cavalcando l’onda di questo nostro tempo?
No, non dobbiamo essere così. non siamo così.
Alle volte perdiamo di vista noi stesse e lasciamo che la parte più pesante di noi ci sovrasti, la nostra serietà e consapevolezza non dovrebbero mai abbassarsi di livello.
Mai.
Io ci credo in questo modo di essere donna, nonostante le situazioni avverse che tentano di frenarci.
Io spero che questo rispecchi il modo di essere di mia figlia come donna e di mio figlio nei confronti della donna.
Allora anch’io avrò raggiunto un traguardo.
Piera Craia