La Fidapa BPW Italy è stata tra gli ospiti che hanno preso parte alla terza edizione del Festival Epicureo, organizzato dal quotidiano online Vivere Senigallia con il tema “Infinito, il piacere di Epicuro” che si è svolto dal 20 al 24 luglio. La Fidapa è stata protagonista giovedì 22 luglio alle ore 18. Nella cornice dei Giardini della Scuola Pascoli, l'intervento promosso è stato quello sulle “Influenze epicuree sulla musica di Fabrizio De Andrè” affidato a Simona Rossi che ha incentrato il suo intervento su “Non al denaro, non all'amore, nè al cielo, ma si alla filosofia di Epicuro e alla musica di De Andrè". Ecco come la studiosa ha spiegato il legame tra il filosofo e il cantautore. “Il gioco di metterli accanto non è facile, ma è stimolante e parte da un brano e da un album. Proprio perché non filosofo in senso stretto, Faber ha avuto diverse posizioni e sono evolute nel tempo e mutate e anche rivisitate. Non possiamo parlare di un pensiero organico, ma di uno sguardo si, coerente: lo sguardo verso gli ultimi da un lato e verso errori, bassezze, disagio dall'altro. Questo sguardo non giudica. Ma non trova soluzioni. Come fa il filosofo di Samo. Il quale osserva la natura, l'uomo e si interroga e trova delle risposte a degli interrogativi che De Andrè non risolve mai. Il punto di contatto diviene la canzone "il suonatore Jones" e quindi il pensiero che sottende l'album "non al denaro, non all'amore, nè al cielo" di cui ricorrono quest'anno i 50 anni dalla pubblicazione. Non sento forte la necessità del confronto quando mi cimento difronte a due giganti come loro: sento un'atmosfera simile e mi ci immergo. il suono delle parole, la melodia da un lato, il rigore e la limpidezza espositiva dall'altro creano altari e contro altari su cui sentire e far proprio la voce di entrambi. Per concluderei oserei dire: più vicini di quello che si pensa, più autonomi di qualsiasi altro e per questo identici”.
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